La luce del mio destino

SPOILER DEL SESTO LIBRO! H&Hr ship per tutte le bestiole!&

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  1. Gillian'90
     
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    Oddio! Brava cicci!! w00t.gif


    CITAZIONE
    Secondo me è a causa di tutta la magia oscura che ancora aleggia a Grimmauld Place


    :yaeh: Brava!!!

    CITAZIONE
    disegnami alta snella, capelli corvini e occhi uguali!    tanto io sono così, l'unica differenza sono gli occhi! (Li ho castani in realtà!)



    Ehm la tua parte l'avrei già scritta e poi avrei fatto una cosina....va bene te lo dico via mp...sei leggermente diversa! laugh.gif

     
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  2. Rubis
     
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    Mi va bene così cicciuzza!!!
     
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  3. Gillian'90
     
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    Davvero?! Allora perchè ridi?! Cosa c'è di buffo?!
     
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  4. Gillian'90
     
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    3- Confidenze personali

    Transilvania Centrale. Due giorni prima.

    Un silenzio pesante ricopriva le pareti di quella stanza senza luce, avvolta dall’ombra più nera. Un silenzio pesante come un macigno che attanagliava l’aria. Tutta quell’oscurità era stritolante come una morsa che faceva fuggire via la vita. Ed è quello che sentivano.
    Piccoli occhietti terrorizzati che non chiedevano altro che tornare a casa, dalle loro mamme e dai loro papà…un desiderio evanescente.
    Così non potevano fare altro che stare lì rannicchiati a mucchio aspettando con il cuore in gola il momento in cui quella porta si fosse aperta un’altra volta, facendo entrare uno di quei uomini con la maschera d’argento che avrebbe portato uno di loro chissà dove per poi non ritornare più. Erano rimasti in dieci soltanto, due di loro mancavano ormai da nove ore raggiungendo altri bambini presi giorni prima, non sarebbero più tornati.
    Dieci piccoli bambini di poco più nove anni stavano rinchiusi in quella gabbia umida e buia da così tanto tempo che avevano smesso di contare. Alcuni piangevano mentre altri più angosciati spostavano ancora lo sguardo da una parte all’altra cercando di capire quale immane cattiveria avessero mai compiuto per essere finiti lì. Nessuno trovava una risposta valida, perché nulla valeva tutta la angoscia devastante che quelle creature innocenti stavano provando così amaramente.
    Perché quegli uomini li terrorizzavano in quel modo?! Perché erano finiti lì imprigionati?! Perché?!
    Erano infreddoliti e affamati ma ciò che li spaventava più di ogni altra cosa era non rivedere le loro famiglie,questa paura rendeva il silenzio ancora più pesante. Le loro voci erano diventate fievoli e leggere, senza consistenza, troppo stanche per emettere suono. C’erano solo le lacrime,quelle cadevano da sole, senza sforzo………
    BOOM!
    Esplose veloce e immediata nell’aria un’esplosione che rimbombò violenta per i corridoi di quel luogo. I bambini si strinsero tra loro terrorizzati. Cosa succedeva adesso?! Il silenzio tornò ad avvolgere l’ombra finche delle grida non scoppiarono nuovamente risvegliando la paura. I bambini non capivano nulla. Delle voci si fecero più vicine “Scappa stupido!! Non pensare ai quegli sporchi babbani!! Di bambini come loro ne potremmo trovarne altri…Prendi questa passaporta e non voltarti indietro!Mai! Questi sono molto pericolosi!!!” Urlò la voce di un uomo molto agitata mentre delle esplosioni si ripetevano con grande vicinanza…dietro le sbarre della grata i baluginanti fuochi di scopi che scoppiava. Le voci si udivano davanti alla porta “M-ma c-c-come h-hanno fatto a…a…trovarci?!” chiese un uomo balbettante “Non lo so! Riferisci al nostro signore che gli esperimenti sono andati a buon fine…porta con te i risultati…io cercherò di arrivare il più fretta possibile, in caso contrario morirò!” spiegò serio la voce iniziale dell’uomo. Un’altra luce bianca si accese lieve mentre dietro la porta si intravedeva l’ombra tremolante data da delle torce di fuoco. I bambini si strinsero di tutti dal primo all’ultimo, la paura al culmine del sopportabile…avevano paura di morire.
    La porta della prigione si aprì cigolando sinistramente, come le unghie passate su una lavagna, un rumore terrificante. I bambini sussultarono come un essere solo, cercando di rannicchiarsi il più lontani possibili dalla figura incappucciata di nero che puntava contro di loro una bacchetta di legno, un mostro demoniaco i cui occhi erano di ghiaccio “Mi dispiace piccoli ma è il momento di finire qui la nostra conoscenza…Avada Kedavra!” Urlò l’uomo scaturendo una luce verde dalla bacchetta…
    però finì a colpire il soffitto della prigione. Qualcuno gli aveva fatto sbagliare la mira “E ora allontanati da quei bambini se non vuoi ritrovarti ad affrontarmi molto arrabbiata sporco traditore di un Azzur!” Ordinò seria e inflessibile un’altra figura di cui non si vedeva nulla nascosta nella penombra. L’uomo di nero lanciò una silenziosa maledizione digrignando i denti dalla rabbia, non era molto lucido nei movimenti ragion per cui l’altra figura riuscì a scansare l’attacco con una semplice girò centrico della bacchetta e poi con altre tanta velocità faceva una stoccata pesante e netta. L’uomo venne sbalzato contro il muro finendo subito dopo a terra sopra ad un bambino che cominciò a dimenarsi allarmato.
    “Porta Corpus” mormorò la voce vicino alla porta che tolse dai piedi il mangiamorte facendolo poi cadere senza tanti complimenti a terra non lontano, legandolo con un filo argentato. Dopo di che si voltò verso i bambini sempre più terrorizzati, tremavano senza posa, piangendo tristi e doloranti. La figura si avvicinò loro piano porgendo una mano al primo bambino davanti a sé, sembrava gentile “Ora va tutto bene, non abbiate paura siamo qui per qui per aiutarvi” cominciò rassicurante, una voce femminile “Siete salvi”. Passarono alcuni minuti prima che uno dei bambini si avvicinasse titubante a prendere la mano che la persona porgeva, dopo averla presa la ragazza li fece uscire piano mentre i rumori dello scontro si affievolivano lentamente. I bambini aggrappati l’uni con gli altri mentre si appoggiavano, i più impauriti, al mantello bianco della loro salvatrice. Ora sotto la luce delle torce si intravedeva il volto orientale di una ragazza giapponese con profondi occhi a mandorla, i lineamenti affilati e corti capelli corvini boccolati fino alle spalle. Un portamento fiero e contenuto.
    L’uomo di prima accasciato a terra si riprese lievemente anche se venne legato peggio di un salame “La pagherete cara tu e il tuo maledetto ordine!” minacciò scuro e rabbioso. La ragazza lo ignorò del tutto facendolo levitare davanti al gruppo, fuori dai sotterranei.
    “Dopo così tanti anni siete ritornati nuovamente e perché poi?! Non vi mai sopportati voi saccenti guardiani dello stramaledetto ordine dell’universo!!” sbraitava il mangiamorte, agitandosi a mezz’aria legato troppo stretto per i suoi polmoni “C’è bisogno della nostra presenza, le cose degenerano solo nel caos se non interveniamo noi e poi siamo sempre stati presenti, non siamo mai scomparsi. Noto da quello che hai detto che non ti sei tenuto informato mentre scappavi in questi anni” commentò secca e veloce cercando di accantonare il discorso. Il mangiamorte alzò gli occhi al cielo “Ma voi non vi arrendete mai?! Speravo con tutto il cuore di essermi liberato di voi…non capite quando è ovvio rinunciare”. La ragazza alzò un sopraciglio infastidita fulminandolo con lo sguardo “Nulla è mai ovvio dovresti sapere come ci comportiamo di solito: non ci arrendiamo mai NOI Harmony! Ora sta zitto traditore! Per quello che hai fatto non meriti che ti rivolga la parola! Appena scopriremo cosa facevate qui dentro dovrai pregare tutti gli dei che conosci per poterti salvare” rispose tuonando sempre infastidita al mangiamorte. L’uomo tacque per qualche secondo troppo preso dal non farsi venire il sangue al naso, vista la sua posizione a testa in giù non molto comoda.
    “Non potete farmi nulla, io non sono di vostra competenza ragazzina! Sono un intoccabile Io!” rispose ironico ridendo beffardo, la sua testa finì accidentalmente a sbattere contro il pavimento “Osp, scusa” disse mogia lei con una smorfia per niente pentita “Sarà come dici ma rimani un traditore…se non sarai sottoposto al giudizio della gilda, lo sarai di lei e da questo non ti salva nessuno!” finì il discorso facendolo atterrare a terra sempre in modo molto delicato, si fa per dire.
    Ciò che videro gli occhi umidi e lucidi di quei bambini ancora molto scossi fu solo una enorme sala distrutta e annerita con vari resti di oggetti bruciacchiati mentre sei figure in mantella bianca legavano degli uomini svenuti. “Sono riusciti a sfuggirci Yuko!!” Urlò la voce di un’altra ragazza che veniva verso di loro con una faccia per niente tranquilla, la coda di capelli dorati che svolazzava sulla testa, il cappuccio abbassato e gli occhi ambrati molto corrucciati. Non sembrava felice di quello che doveva riferire “Ne abbiamo catturati solo cinque…sei con il tuo…ma abbiamo perso la cosa più importante” continuò un pochino ansante per lo scontro appena avvenuto, poi si accorse solo in quel momento, inclinando un po’ la testa, della manina bianca attaccata al mantello appartenente a Yuko, di un bambino che si guardava intorno spaesato come un cucciolo appena nato. Si portò una mano alla bocca sconvolta dimenticandosi per un attimo della cosa importante che doveva riferirle “Sono bambini babbani *Myriam…erano nei sotterranei. Questo qui voleva ucciderli!” confermò Yuko l’occhiata che la compagna le stava rivolgendo non trattenendo subito dopo una smorfia alla vista dell’uomo davanti a sé. Le faceva sempre ribrezzo constatare che la crudeltà e l’ambizione non avevano limiti. Myriam si avvicinò ai bambini cercando di vedere come stavano: i loro visini erano tirati dalla fame e dalla paura “Dobbiamo portarli immediatamente in un ospedale…potrebbero avere qualunque cosa…hanno usato un livello 5 da quello che ha scoperto Sara pochi minuti fa…” Yuko annuì sorprendendosi subito dopo “Un livello 5?! Cosa ci hanno fatto con un livello 5?!” Chiese scioccata mentre la sua espressione da schifata diveniva rabbiosamente gelida… il mangiamorte legato, non distante da loro due, rise tra i baffi felice che quelle due fossero così preoccupate.
    Yuko rimase in un silenzio pensieroso mentre Myriam si presentava ai bambini che cominciarono subito a prenderla in simpatia, era decisamente meno seria dell’altra ragazza. Myriam sorrideva gentile come una mamma, rassicurandoli su fatto che era tutto finito e che ora potevano stare tranquilli “Ma…ma…p-perché…ci…hanno portato q-qui? C-cosa ab-ab-biamo f-f-fatto?” chiese titubante tirando su con il naso un bambinetto grassoccio, con delle belle guanciotte paffutelle e gli occhi rossi dal troppo piangere. Myriam scosse la testa in diniego “Non avete fatto nulla per meritarvi ciò che vi è accaduto…cercate solo di non farvi prendere dalla paura e dall’ansia nel ripensare quello che avete vissuto…quello che è importante è che ora si torna a casa” nel sentire la parola casa i bambini si tranquillizzarono un poco anche se volevano lasciare quel postaccio il più frette possibile. Yuko si ridesto dai suoi pensieri, prese il ciondolo che aveva al collo dandolo alla ragazza “Portali da noi, gli ospedali sarebbero troppo fastidiosi. Fatti accompagnare da Rubis e poi dopo averli curati…riportateli alle loro famiglie ma obbliateli prima” le ordinò semplice e pratica chiamando a sé un ragazzo subito dopo.
    Un ragazzo da capelli mossi di rosso-marognolo si era velocemente avvicinato sentendosi chiamare, si stava togliendo un paio molto strano di occhiali dorati con grandi lenti nere, sembravano da sub “Non sai assolutamente cosa sia questo posto… è terrificante! Davvero FANTASTICO!” disse con voce schietta facendo finta di tremare “Se l’avesse visto Danny si sarebbe fatto venire un colpo per la sorpresa…cavoli è sorprendente chissà che energia hanno usato…ci hanno giocato pesante qui dentro” ammise a metà tra l’ammirato e l’afflitto dalla tristezza per una scoperta simile. Sembrava uno scienziato davanti ad una nuovo divertente giocattolo scientifico. La sua mezza eccitazione mischiata con il conflitto etico rendeva l’atmosfera molto meno preoccupante di quello che era. Ma la situazione era veramente seria.
    Myriam e Yuko si guardarono prima di indicare con gli occhi i bambini che sbattevano le palpebre innocenti aspettando di potersene andare, un po’ assonnati. Uno di loro fece uno sbadiglio straiandosi subito dopo a terra, addormentato.
    Rubis li fissò divenendo cupo e affranto, scosse la testa incredulo “Non avranno usato questi bambini?!” Myriam strinse le labbra “Esatto Rubis, e ora partite immediatamente…ci vorrà almeno mezzora utilizzando il mio ciondolo dei viaggi” ordinò infine Yuko “Scusa come farete voi se dai a noi il tuo ciondolo?” chiese Rubis mentre Myriam pensava ai bambini da sistemare “Useremo un vecchio passaggio temporale che ho notato qualche minuto fa…arriveremo con i prigionieri dopo che avremmo fatto i primi accertamenti!” Rispose pratica Yuko “Questo posto alla fine delle indagini dovremmo distruggerlo” Rubis annuì cupo.
    “Prendetevi tutti per mano e poi tenetevi stretti a noi due va bene?” disse come una mestrina Myriam, con un sorriso gioviale stampato in faccia per i bambini, che sorrisero di rimando un pochino titubanti ma carichi di desiderio di tornare a casa propria. Dopo un minuto scomparvero.
    Yuko chiamò a sé un’altra sua compagna “Sara, cosa hai scoperto?” domandò ad una ragazza dagli occhi grigi e i capelli blu-elettrico “Beh…vuoi la verità?” chiese di rimando sbuffando pensierosa. Yuko cominciò ad aggirarsi lentamente per la sala mezza distrutta e incenerita seguita da Sara che teneva gli occhi bassi e tristi. Si fermarono al suo centro. Lo sguardo di Yuko si spostava da una parte all’altra come a studiare ogni particolare, ogni più piccolo dettaglio in quel luogo. I suoi occhi si fermarono proprio sotto di sé. Si abbassò spostando un po’ di cenere, la sua faccia si corrugò indagatoria.
    Quello che vedeva non gli piaceva per nulla. Quei segni non erano rassicuranti
    “Dimmi per favore che non è come penso!” Disse Yuko stringendo le mani, la voce gli suonò pesante e incredula come a convincere se stessa che non poteva essere quella la realtà delle cose. Sara dovette sbuffare nuovamente, era il momento della verità “Purtroppo…pensi bene…i corpi dei bambini usati gli ha trovati Macy qualche minuto fa…li hanno usati fino all’ultima goccia di forza” ammise sconsolata la ragazza mentre chiudeva gli occhi mormorando qualcosa per le povere vite di quei bambini morti.
    In quel luogo avevano osato fare qualcosa di altamente pericoloso e inumano…uno dei peggiori riti di magia oscura esistenti…Yuko socchiuse gli occhi stremata da una simile notizia, la devastava quella raccapricciante verità.
    Alzò il viso rivolgendosi arrabbiata verso l’uomo che aveva preso nei sotterranei “Come avete potuto fare una cosa simile?! COME?!” La voce suonava tremante di collera incredula, il mangiamorte inclinò la bocca in un sorriso beffardo e compiaciuto “Belli vero?!” chiese cominciando a ridacchiare fortemente “Dovevi vederli quando si dimenavano disperati invocando la loro mamma o il loro papà…ahhaha…uno spettacolo molto spassoso devo dirlo.” Continuò a ridacchiare compiaciuto delle sue stesse parole. Yuko divenne livida di rabbia. Con la bacchetta fecce sollevare di cinque metri a testa in giù il mangiamorte che si agitò preso alla sprovvista, Sara non si accennò a muoversi di un millimetro, anzi sembrava aspettare il suo turno “SMETTILA DI RIDERE BASTARDO! Ti avverto se non l’hai capito l’unica cosa che mi impedisce di farti del male è consapevolezza che non voglio diventare come te!! QUANTI…” le parole stentavano ad uscire per quanto non ci potesse credere “QUANTI BAMBINI AVETE USATO?!” urlò a gran voce, suonando minacciosa oltre ogni misura. Il mangiamorte tremò, quella ragazzina per quanto giovane incuteva timore. Sorrise ancor più beffardo, per quanto non fosse nella posizione giusta per farlo “Se sei così curiosa di saperlo…nove” il sorriso non spariva “Sai non dovresti arrabbiarti tanto… cosa vuoi che importino nove stupide vite di pidocchiosi bambini babbani, si sono immolati alla nostra causa” continuò lui, aveva toccato il fondo. Yuko lo lasciò cadere pesantemente a terra avvicinandosi a lui, che dolorava. La sua bacchetta puntata al cuore “Ringrazia Dio per il fatto che non sarò io a giudicarti in questo momento, infame traditore che non sei altro!!!…appena arriveremo in Inghilterra ti interrogheremo ma fin da ora sappi che non avrei speranza di salvarti! Per ciò che hai fatto sarai condannato!” Yuko emetteva scintille amaranto dalla sua bacchetta, gli occhi presi dalla rabbia “Non so se per te sia valsa la pena voltarci le spalle in quel modo ma sappi che la vita di quei nove innocenti non sarà mai ripagata a sufficienza, ne il dolore delle loro famiglie…non ti fai schifo?!” riprese mantenendo la voce minacciosa. Il mangiamorte fece finta di pensarci su un pochino “Uhm? Vuoi che sia sincero?! Personalmente ritengo di aver fatto semplicemente quello per cui sono nato Harmony! E’ nella mia natura…” Yuko lo schiantò senza tanti complimenti contro un muro, l’uomo cadde pesantemente a terra con un tonfo rumoroso. La bacchetta di Yuko sempre puntata contro di lui oramai svenuto…era rossa in volto, il rosso di chi stava per dare in escandescenze da un momento all’altro, le mani tremanti d’ira pericolosa. Sara la fermò “Yuko calmati abbiamo ancora molto lavoro da fare” disse molto poco convinta, l’amica voltò gli occhi verso di lei “Hai ragione…tu e Selene portate i prigionieri al quartier generale, prendete l’attrezzatura per i controlli. Io, Macy e Serge controlleremo tutto questo posto mentre vi aspettiamo.” Ordinò lei riprendendosi dal piccolo shock provocato dalla scoperta. Il viso di Sara annuì tirato dalla stanchezza e dalla consapevolezza che cose simili sarebbero continuate ad accadere “E per quanto riguarda le famiglie dei bambini perduti?”
    “A quello ci penseranno le squadre di empatici…la cosa non sarà affatto facile” rispose emettendo un sospiro stanco. Sara non chiese altro, chiamo a sé un’altra ragazza che sul momento scriveva qualcosa su un foglietto guardandosi concentrata intorno annotando ciò che vedeva. Anche la sua faccia era triste e stanca. Selene si avvicinò lentamente a Sara “Andiamo Selene li dobbiamo portare al quartier generale ed entro un’ora al massimo dobbiamo tornare qui per i controlli” Selene annuì senza parlare, era muta dallo sconcerto.
    Yuko raggiunse Macy che usciva scuotendo la testa da una piccola stanza laterale. Le due si guardarono negli occhi con intesa “Non è un bello spettacolo te l’assicuro.” Cominciò con difficoltà Macy “I loro corpi sono integri ma…” si portò una mano alla tempia corrugando la fronte in preda a un forte mal di testa “Ma le loro anime no.” concluse rivelando una cosa che solo loro potevano comprendere al momento. Yuko strinse le mani in modo livido, la rabbia non sarebbe mai finita “Va bene, ho capito. Dopo che avremo controllato tutto ci occuperemo di rimediare anche a questo…ma ora come ora non abbiamo il tempo...” Macy annuì prendendo dalla tasca del mantello una piccola sfera di cristallo al cui interno baluginavano alcune lucine candide. La guardò per un momento prima di dire a Yuko “Penso che queste possano bastare…le altre le recupereremo dopo” spiegò lei riponendo la sfera di nuovo nel mantello e guardando l’amica avviarsi verso la porta, non la fermò. Lei voleva vedere l’orrore in faccia per ricordare quanto sia dolorosa la missione che avevano scelto di intraprendere.
    Yuko si avvicinò alla porta della stanza, scostandola un pochino. Inspirò dell’aria come se dovesse fare una immersione e lo era. Un’ immersione nel buio delle tenebre. Poteva benissimo evitare di farlo ma voleva vedere con i suoi occhi qualcosa che le sarebbe rimasto impresso nella memoria come un marchio indelebile…ma come aveva imparato in quegli anni è meglio guardare la paura in faccia piuttosto che sfuggirla in eterno.
    Nella luce baluginante e lieve di un raggio di luna la sagoma di una piccola mano fredda che penzolava senza vita da sopra un tavolo.
    Un sospiro.
    Una lacrima.
    Silenzio.

    Harry ed Hermione si guardarono negli occhi sempre molto perplessi. Chissà cosa significava che erano Harmony?! Harry stava per chiederlo quando la mano di Gillian si sollevò nuovamente verso di lui fermando qualunque azione “Le spiegazioni a dopo, te lo detto.” Disse capendo che stava per dire. Harry si fermò, come faceva a sapere sempre ciò che stava per accadere?! Peggio di una veggente pensò mentre la vedeva chiudere gli occhi dalla stanchezza “Ok sarà meglio che tu vada a dormire per qualche ora, non ti reggi in piedi” le consigliò gentile Gideon, che la teneva in piedi. Gillian fece una faccia per niente d’accordo “Ma abbiamo ancora da fare gli interrogatori ai mangiamorte che abbiamo ceduto al ministero non possiamo permettere che quei beoti li interroghino! Finiranno solo per fare domande stupide e inutili, no ci caveranno un ragno dal buco! e…e io devo per forza esserci!” protestò lei rischiando ancora di cadere a terra un’altra volta, Gideon la sostenne ancora un volta “E io ti ripeto che per il momento è meglio che tu vada a dormire, dovrai essere lucida per quando dovrai spiegare tutto ad Harry.” Continuò lui irremovibile, Gillian corrugò la fronte imbronciandosi lievemente “Ma IO devo fare gli interrogatori! Non posso mancare!!” protestò nuovamente sempre contraria. Gideon fece un passo in dietro lasciandola cadere a terra con un piccolo tonfo. Gillian lo fissò contrariata dalla sua posizione “TU non ti regi in piedi e a meno che tu non voglia strisciare fino ai tuoi maledetti interrogatori andrai subito a riposarti chiaro?!” rincarò la dose il ragazzo che si teneva le mani ai fianchi aspettando che lei capisse l’irragionevolezza delle sue pretese. Gillian sbuffò infastidita “Va bene, va bene, farò come vuoi!” si arrese dopo un’ultima occhiata poco simpatica al ragazzo. Gideon sorrise avvicinandosi di nuovo e prendendola in braccio “Oddio! Gideon mettimi giù! Mettimi giù ho detto!” si divincolò lei protestando. Gideon non le diede ascolto “Bene Harry credo che anche tu debba riposarti almeno un pochino. La signora McGrannit e il signor Moody arriveranno solo tra qualche ora” disse sempre sorridendo lui mentre Gillian smetteva di dimenarsi e lo tranciava da parte a parte con lo sguardo. Il ragazzo si rivolse ai suoi amici che ridevano sotto i baffi della loro scenetta “Appena arriverà il messaggio della signora Iris, andate voi a seguire l’interrogatorio” disse prima di accingersi a salire le scale diretto in qualche camera.
    “Fermati un attimo che non sai nemmeno dove andare!” gli disse Gillian guardandolo torva
    “Ah sì, scusa! Ehm…le camere degli ospiti?” chiese a chissà chi
    “Ehm vi ci accompagno io ragazzi” rispose bonaria la signora Weasley pronta ad accompagnarli “Rimarete qui per molto?” chiese lei curiosa. Gillian rispose subito “Certo signora Weasley, si chiama così vero? Io e i miei compagni rimarremo qui a Grimmuld Place per il resto dell’estate e se non le è di troppo disturbo potrebbe dare delle stanza anche loro” Molly annuì sorridendo, non conosceva quei ragazzi ma le ispiravano fiducia “Bene prima pensiamo a te cara poi agli altri” disse infine guidandoli per le scale. Danny urlò all’improvviso “Gideon visto che è stanca non approfittarti di lei! ci siamo capiti?!! So che hai molta volontà e ho fiducia in te…non lasciare che i tuoi istinti abbiano la meglio!” finendo con un sorriso ironico il suo saggio consiglio. Tutti ammutolirono per qualche secondo soprattutto Harry ed Hermione sempre più convinti che c’era qualcosa di strano in quei tipi. Gli altri invece non sostenerono più di tanto le risate ed avevano cominciato a sbuffare risolini soffocanti. Gideon lo fulminò con gli occhi rispondendo con un altrettanto sorriso ironico “Almeno io ce li ho questi istinti ma tu ti sei mai chiesto se li proverai mai per qualcuna?!” le risate delle compagne aumentarono, Danny rise con loro “Touche!” rispose facendo un inchino teatrale dandogli così corda “Purtroppo mi hai scoperto...sigh…infatti io provo attrazione solo per te” Gideon alzò gli occhi al cielo “Danny un giorno dovrò capire perché resto ad ascoltarti!” commentò semplice, lasciandolo perdere subito dopo e scuotendo la testa rassegnato che il suo amico fosse così…beh non c’era definizione giusta. Le ragazze si asciugarono le lacrime agli occhi, Eva in testa a tutte presa dal bisogno di prendere aria.
    Harry non ci stava capendo più niente: possibile che quei ragazzi potessero essere prima così seri e poi cominciare a parlare come dei ragazzi normali?! D’avvero strani!
    Hermione si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli “Senti che ne dici di riposare sul serio?” gli chiese lei gentile. Harry parve pensarci un attimo prima di annuire con la testa. Ora che ci rifletteva era davvero stanco e non gli avrebbe fatto male anche lavarsi un po’. Era tutto impolverato e sudaticcio. Decisamente doveva rimettersi a posto. Senza guardare quei ragazzi si diresse con Hermione, davanti a lui, verso la sua camera. Non accorgendosi che invece loro lo stavano guardando seri e non sentendo ciò che si dissero dopo.

    Hermione condusse Harry all’interno della vecchia stanza che divideva l’estate scorsa con Ron. Non era cambiato nulla: due letti, muri spogli e tanto triste silenzio accentuato dal fatto che per un po’ di giorni sarebbe rimasto solo lì dentro, senza Ron. Forse era meglio che non ci fosse, in quel momento era così avvilito che non voleva nessuno intorno, se avesse potuto avrebbe allontanato anche Hermione ma in cuor suo sapeva che non ci sarebbe mai riuscito. Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il sacchettino con dentro la sua roba trasfigurata, guardò Hermione chiedendole così di fargli il favore di trasfigurarli. Lei annuì prendendo la sua bacchetta, un piccolo gesto e trasfigurò il suo baule.
    “Grazie” le disse semplicemente lui tirando fuori dei vestiti puliti per potersi cambiare dopo una doccia. Rimasero in silenzio finché lui non decise di rivolgere lo sguardo di nuovo ad Hermione “Cosa c’è?” chiese vedendola ferma in piedi come se aspettasse qualcosa. Hermione lo squadrò da cima in fondo prima di avvicinarsi alla sponda del letto e sedersi sul materasso,il viso pensieroso e l’espressione vagamente preoccupata “Non hai nulla da dirmi Harry?” chiese piano lei, gli occhi in attesa della risposta. Harry la fissò qualche secondo, un sopraciglio inarcato dalla perplessità “Ehm…no” disse titubante, la voce falsamente tranquilla. Per il momento non aveva proprio voglia di parlare, non ci pensava minimamente. E lei non sarebbe riuscita a fagli cambiare idea facilmente. Hermione prese un cipiglio leggermente esausto, sbuffando “Harry non puoi dirmi che non c’è nulla se fai una faccia del genere mi sembra anche stupido! Allora ti rifaccio la domanda: hai qualcosa da dirmi per caso?” insistette questa volta con maggiore forza. Harry la fissò negli occhi per poco tempo prima di scostarsi da essi con una sorta di furia verso di se stesso. Se avesse continuato a guardarla probabilmente lei sarebbe riuscita a farlo parlare per questo era meglio star lontani dal suo sguardo.
    “Assolutamente nulla te lo detto!” rispose di nuovo lui, il viso rivolto verso il muro davanti a sé
    “Guardami negli occhi!” ordinò improvvisamente lei decisa “Guardami negli occhi e ripeti ciò che hai appena detto e la smetterò di fare domande” lo sfidò con una punta di ironia nella voce, lei sapeva che lui non riusciva mai a mentirgli se si guardavano negli occhi. Harry rimase rigido dandole le spalle. Se l’avesse fatto non ci sarebbe stato scampo.
    Prima che potesse fare nulla Hermione si era alzata dal letto, avvicinandosi a lui da dietro e posando una mano al suo braccio. La testa sulla sua spalla “Voglio solo sapere se stai bene Harry!” iniziò con voce chiara “Dopo tutti questi anni che abbiamo passato insieme speravo che tra noi non ci fosse bisogno di insistere se c’era il bisogno di confidarsi…io sono qui apposta Harry! Voglio che tu ti fidi di me…voglio che tu possa dirmi tutto ciò che vuoi senza paura…tu non sei solo…ci sono io…” fece una pausa aspettando che lui recepisse il significato delle sue parole e per contenere in parte il battito del suo cuore partito in quarta con una tale velocità da poter fare concorrenza ad una macchina di formula uno. L’intenzione di Hermione era quella di voler fare ad ammettere ad Harry che c’era qualcosa che lo preoccupava, che non si sentiva bene, che era triste. In pratica voleva riprendere il discorso di prima con più tranquillità questa volta non di certo finire per avere un infarto solo perché aveva fatto la mossa avventata di posare la sua testa sulla spalla di Harry. Sentendo così vicino a sé il suo corpo, il suo odore, la sua vicinanza. Stava perdendo completamente il filo dei suoi pensieri ma non poteva crogiolarsi nella beata sensazione che Harry gli dava, prima di tutto doveva occuparsi di lui.
    Harry si era irrigidito da qualche minuto un pochino sorpreso che Hermione l’avesse avvicinato così tanto. Sentire la sua guancia sulla spalla era qualcosa di molto strano.
    Era confortante.
    Sì era questa la sensazione, un calda sensazione confortante che partiva profonda dal cuore per tutto il suo corpo. Si accorse di avere il respiro un pochino accelerato, chissà perché?! Rimasero in silenzio. Ognuno dei due concentrati nei loro pensieri su ciò che il contatto con l’altro provocava…Harry mosse le labbra come a dire qualcosa per far terminare la situazione leggermente imbarazzante che si stava creando, anche se non sapeva bene cosa. Forse era meglio essere sinceri. Si voltò di scatto, spostando così la testa della ragazza dalla sua spalla. Intrecciando le loro mani e facendo incontrare la sua fronte con quella di Hermione. Il perché facesse così non se lo spiegava nemmeno lui, soltanto voleva guardarla negli occhi rimanendo comunque in contatto. Hermione arrossì sulle guance molto imbarazzata, presa alla sprovvista dalla mossa dell’amico. Non erano mai stati così vicini, non si erano mai comportati così e basta ma che cavolo stava succedendo?! Perché stavano in quella posizione molto equivocabile?!
    Harry mosse nuovamente le labbra, Hermione un po’ troppo concentrata su di esse. **Se continuo così finirò per insospettirlo e questo non deve succedere, non adesso, non sono pronta. Guarda! Non riesco nemmeno a spostare gli occhi dalle sue labbra! Se se ne accorge come mi giustifico?! Come?! Il problema sono queste labbra sono troppo…troppo…dovrebbero farle diventare illegali!! Ok...Hermione torna in te! Tentava di pensare in modo lucido la ragazza anche se la cosa non era facile data la vicinanza dei loro visi la bocca è così vicina! Questa è una tortura! Hermione chiuse gli occhi per un attimo cercando di riprendersi, il suo cuore ormai batteva peggio di un tamburo.
    “Cosa vuoi che dica Hermione?” cominciò lui con voce tremante sentiva il suo respiro sul collo, gli occhi sempre fissi nei suoi: erano imbarazzati ma decisi allo stesso tempo.
    “La verità Harry! Qualunque essa sia, sono tua amica e tu hai il diritto e il dovere di confidarti con me” rispose dolce lei tremando interiormente per il sentire così ravvicinato la sua voce calda, gli occhi ormai immersi nei suoi: erano malinconici ma era un piacere affogarci dentro, una scarica da mille walts.
    “Io non voglio esserti di peso Hermione, non ti meriti di avere il peso anche dei miei sentimenti. Sono un casino…meglio che mi tenga tutto dentro” disse indicando con l’altra mano il proprio cuore, ma perché diavolo stava parlando in quel modo?!
    Hermione sorrise dolcemente, staccando il caldo contatto delle loro fronti unite però tenendo quello delle loro mani intrecciate.
    “Harry ciò che desidero è proprio questo…” disse semplicemente lei con tono sicuro e per niente indeciso. Harry ci pensò qualche secondo prima di arrendersi nuovamente a lei con un movimento di assenso con la testa. Hermione stava diventando veramente troppo convincente! Lei sorrise vittoriosa.
    Harry cominciò a camminare per la stanza una mano sulla nuca, pensando da dove cominciare. Era così pensieroso che non si accorse neanche che stava letteralmente trascinando Hermione con sé. Le loro mani ancora unite. Ma d'altronde Hermione non era per niente contraria a quello che stava facendo, le piaceva essere stretta in quel modo, quel giorno si stringevano spesso le mani in modo piuttosto intimo per essere solo due amici. Harry la portò a sedere sul davanzale di una finestra, facendola sedere di fronte a sé, lei in attesa. Il ragazzo poggiò la guancia sul freddo vetro della finestra, gli occhi verdi più malinconici e tristi che mai, fissi sulla strada, i capelli corvini così perennemente spettinati contro il vetro. Era così triste che Hermione si tratteneva a stento dall’abbracciarlo premurosa.
    “Prometti che rimarrà tutto tra di noi?” iniziò lui rivolgendole una espressione un pochino affranta
    “Certo. Però non lo dirai neanche a Ron?” Harry alzò un sopraciglio, ma chi stava pensando a Ron?!
    “Che centra Ron? Questo è una discorso che faccio solo con te, che farò solo con te. Nessun’altro” disse schietto e un po’ brusco, stizzito al nominare Ron. Stavano parlando di lui perché dovevano per forza far entrare nel discorso Ron?! Lui che centrava?! Era lei a cui voleva confidarsi per il momento e forse l’unica con cui si sarebbe mai confidato. Hermione sorrise alla sua reazione: era lusingata dall’idea che quello di cui stavano per parlare sarebbe rimasto solo tra loro.
    “Nulla, pensavo che forse volevi parlarne anche con lui…” spiegò incerta lei Harry scosse la testa in dissenso completo “Oppure confidarti anche con Ginny?” chiese titubante, mostrando una lieve reazione insofferente al nominare il suo nome. Questa volta il ragazzo sbatte le palpebre un paio di volte per la sorpresa, ma perché avrebbe dovuto parlare con lei poi?!
    “Hermione se non te ne sei accorta io lo lasciata!” Hermione lo sapeva benissimo che si erano lasciati, lo sapeva perfettamente. Come se le fosse stato possibile non notarlo l’anno scorso e nella sua mente si era chiesta come Ginny avesse potuto lasciarlo così facilmente, se fosse stato per lei…se fosse stato per lei Harry avrebbe dovuto passare sul suo cadavere prima di poterle dire che la lasciava.
    “E poi non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di confidarmi con lei!” aggiunse ancora Harry sempre brusco e un po’ sorpreso per la spontaneità che aveva usato, pure Hermione ne rimase sorpresa anche se non troppo, anzi non le importava nulla se lui pensava che non ci si poteva fidare di Ginny, piuttosto era vera quest’ ultima cosa.
    “Va bene, era solo per chiedere ma ora continua per favore!” lo esorto lei volendo tornare alle questioni importanti, Harry non chiese di meglio. Il perché non volesse parlare con loro non lo sapeva ma sentiva che era così e basta. Dopo un’ultima occhiata verso l’amica tornò a guardare fuori dalla finestra. Vedendo passare alcuni babbani stretti nelle loro giacche a vento.
    “Sai Hermione…” la voce suonava cupa “alcune volta mi ritrovo a pensare che non ce la farò mai a superare tutta questa guerra, dopo aver saputo della profezia della Cooman alcune volte mi sono convinto che non avrò mai la forza necessaria per sconfiggere quel mostro” la sua voce aveva un tono basso e pensoso. Hermione non disse ancora nulla lasciando che lui parlasse, semplicemente gli diede la sua attenzione “Voldemort è il più grande mago mai esistito di quest’epoca dopo Silente e ora che lui è morto quante speranze ho io di farcela da solo?!”
    “Quanto tempo resterò ancora in vita prima di vedere la mia morte fissarmi in faccia?! Quante persone farà soffrire e ucciderà davanti ai miei occhi impotenti prima di darmi il colpo di grazia finale?! Quanto dovrò attendere prima di morire?!” chiese disperato, la rabbia mescolata al dolore che trascinava pesantemente nel cuore. Hermione scosse la testa “Oh Harry prima di tutto tu non sei affatto solo” Harry alzò la testa per ribattere ma venne fermato dall’indice di lei posato sulla sua bocca per fermarlo “Tu non sei solo!” insistette con maggiore forza togliendo imbarazzata il dito dalle sue labbra accorgendosi solo in quel momento della sua azione. Quel giorno stava facendo troppe cose avventate ma c’era qualcosa di così finitamente irresistibile nella figura di Harry, nei suoi occhi, nei suoi movimenti, qualcosa che l’era mancato come l’aria nel tempo della loro separazione, che non poteva resistere dal toccarlo. La ragazza vagò un pochino lo sguardo nella stanza prima di tornare a guardarlo. Le sue labbra erano morbide constatò in un attimo di non lucidità Hermione prima di parlare di nuovo con tutta sincerità “Tu pensi davvero di non avere speranze con quella specie di aborto umano?! Credi seriamente di soccombere a lui?!” Harry annuì tristemente con lo sguardo rivolto verso qualcosa di lontano, fuori dalla finestra. Sembrava così addolorato
    “Hermione io non ce la farò mai…posso fare quello che vuoi ma alla fine questa guerra la vincerà lui” continuo Harry sempre molto positivo
    “Non accadrà assolutamente mai!! Devi avere più fiducia nelle tue capacità…” cercò di dire Hermione ma venne fermata da Harry che disse
    “E se non ne ho?!”
    “Allora abbi fiducia in chi come me ne ha in te!” ribadì lei un’altra volta facendo un sospiro esasperato. Harry rimase in silenzio non sapendo cosa dire ancora. C’erano molte cose che poteva dire e forse avrebbe finito per ligitare con Hermione se le avesse dette come per esempio il fatto che non sopportava che tutti quanti volessero soltanto un eroe che per salvare tutti avrebbe dovuto diventare un assassino…
    “Lo so Harry che tu ti senti pressato da tutti visto e che non ti va giù l’idea che al mondo serva un eroe”
    Harry rimase sorpreso dal modo in cui Hermione conosceva i suoi pensieri. Forse aveva anche intuito che si sentiva in colpa per la morte di Silente, per Hogwarts, per quello che stava accadendo, per tutto
    “E penso che tu non abbia colpa per nulla che sta accadendo al mondo. Quel pazzo di Voldemort aveva cominciato già prima di sapere della tua esistenza a fare cose orribili e poi no! Non è assolutamente colpa tua se il professor Silente è morto! Se la pensi così toglilo immediatamente dal cervello!” continuò lei imperterrita come se stesse leggendo direttamente dalla sua mente. Harry la fissò negli occhi concentrandosi su di lei uno sguardo molto penetrante. All’improvviso sentendo ciò che Hermione stava dicendo cominciò a ridacchiare dolcemente.
    “E poi finché ci sarò io non farti mai più venire pensieri simili…non ti aiuta di certo!...Ma perché stai ridendo?!” si fermò un pochino sconcertata dalla vista di quei timidi risolini. Harry fece segno con la mano smettendola subito di ridere “Nulla e solo che pensavo che non c’è nessuno che mi capisce meglio di te sai?! Sorprendente come tu sembri leggermi dentro…” rispose senza contare troppo sul peso delle sue parole. Hermione arrossì cominciando a ridacchiare sorpresa anche lei. Si creò un leggero silenzio in cui tutte e due pensavano alla parole appena dette. E tutte due pensarono come fosse strano quello che stavano facendo, strano per due amici.
    Harry all’improvviso alzò lo sguardo nuovamente su di lei dicendo con tutta la serietà possibile una cosa a cui aveva pensato “Hermione…tu mi vuoi bene?” lo disse con voce bassa e carezzevole, un pochino imbarazzato, Hermione la sentì come se lui l’avesse urlato. La ragazza si sentì agitata, cosa doveva dire?! Non poteva certo uscirne con un ‘ in verità non ti voglio solo bene ma sono follemente innamorata di te!’ sarebbe stato uno sbaglio. Hermione rimase in silenzio non sapendo cosa dire ma poi sorrise con infinita dolcezza prendendogli la mano “Per quante certezze tu non abbia nella vita Harry cerca sempre di ricordarti che una di queste poche certezze è che io ti voglio bene come poche persone al mondo te ne vorranno mai” e dopo alcuni secondi aggiunse “E tu mi vuoi bene Harry?” chiese incerta.
    Harry strinse la mano che gli aveva preso prima lei “Certo…non devi neanche chiederlo Hermione. Se c’è una cosa che sento è che io ti voglio molto bene! Sei una delle poche a cui vorrò sempre bene” rispose sicuro, senza esitazione alcuna. Forse avrebbero continuato il discorso e o forse l’avrebbero finita là troppo imbarazzati ma la porta si aprì facendo entrare un rumoroso Danny che parlottava tra sé “Ma sarai mai possibile che quelle ragazze mi lascino votare in modo democratico! No vero?! Tanto cosa importa dell’opinione del piccolo Danny se hanno già deciso che ci andrà lui a fare un noiosissimo interrogatorio del cavolo?! Prima o poi dovrò far presente a Gillian che se ne approfittano troppo…va bene che sono di più le ragazze ma che centra?! La dittatura femminile deve finire immediatamente! Ma che lo dico a fare quel fesso di Gideon non mi aiuterà mai…lui non andrà mai contro Gillian…povero zerbino!” dicendo questo entrò senza guardare dalla parte dove erano seduti Harry e Hermione e facendo uno strano gesto come se stesse dando un finta frustata “Gideon è ormai senza speranza…certo Danny come se tu non fossi lo zerbino di Yuko! Ah ipocrita!! e ora dove diavolo ho messo il mio baule del cavolo?!” si chiese mentre trafugava nel suo mantello tirando fuori una piccola biglia che ritrafigurò nel suo baule voltandosi finalmente dalla loro parte. Danny rimase immobile come una statua comprendendo in parte di aver forse interrotto qualcosa, sorrise mentre faceva scendere lo sguardo verso le loro mani ancora unite. Si drizzò in piedi inclinando la testa e alzando un sopraciglio in una espressione furbetta. I due seguirono i suoi occhi blu separandosi subito dopo aver capito. Hermione si alzò da dove era seduta seguita da Harry.
    Hermione si guardò intorno sfuggevole mentre imbarazzata diceva “Ehm…io avrei delle cose da fare…quindi io vado…ci vediamo a cena..”
    Harry non se ne uscì meglio “C-certo v-vabene…ci vediamo dopo Hermione…” ma perché diavolo balbettava?! Si chiese mentre la guardava uscire fuori dalla porta a tutta velocità. Hermione fece un segno di saluto molto cortese a Danny che ricambiò sempre sorridendo furbetto. I due ragazzi rimasero in stanza da soli.
    “La signora Weasley mi ha detto che dividerò la stanza con te visto che al momento non sa dove mettermi…ti va bene Harry?” chiese Danny qualche minuto dopo cominciando a rimettere a posto la sua roba dal baule. Harry annuì soprapensiero “Certo ehm…Fan vero?”
    “Sì Fan ma chiamami pure Danny” disse li bonario cominciando a canticchiare “Senti Harry mi dispiace se ho interrotto qualcosa” disse poi allusivo il ragazzo sorridendo malizioso.
    “M-ma non preoccuparti, stavamo solo parlando nulla di che” si giustificò lui
    Danny sbatte le palpebre “Sul serio?” fece una pausa troppo lunga “Ah va bene…comunque scusa lo stesso…sai ho come un radar per essere nel posto giusto al momento giusto in queste situazioni. Ma non dirlo a Lisa o quella finirà per farmi una testa così sul fatto che sono un caso disperato e via dicendo…” disse ridacchiando, Harry lo seguì. L’imbarazzo se ne era andato un po’ via.
    Harry riprese a tirar fuori i vestiti un pochino pensieroso. Era stata una chiacchierata molto strana, piacevole ma c’era stato qualcosa di strano soprattutto nel modo in cui si era comportato. Forse era troppo stanco. Quel che era importante è che gli aveva fatto bene parlarle.



    *Myriam è il nome che uso per Hermione75 che è stata tra i primi a leggere la fanfic e per cui dedico u personaggio
    **Le scritte in corsivo sono per i pensieri che corrono nelle loro menti…non credo che li usero per altri personaggi se non Hermione ed Harry. happy.gif

    Come forse si è notato ho cambiato alcune cose che avevo spoilerato come il fatto che Eva avrebbe dovuto arrabbiarsi molto ma visto che mi andava bene così il capitolo ho sostato la scena in un altro cap, avrei finito per andare oltre ciò che quello che si vedesse veramente, ciò che doveva emergere. Bene detto questo COMMENTATE NUMEROSI!! E NIENTE VOMITO SULLA MOQUETTE!!
     
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  5. pavel_nedved88
     
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    continua stupenda
     
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  6. Gillian'90
     
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    Grazìe
     
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  7. desdeus
     
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    E l'ho dicevo io che eri la figlia di Voldemort tortura 9 bambini innocenti sei di una crudelta assoluta.

    Comunque la parte iniziale nel castello è molto interessante.

    Il pezzo con Gideon è esilarante.

    La parte Harry/Hermione stupenda intensa molto dolce. Danny è entrato proprio al momento giusto ribadenbo il fatto che sei sadica.

    Un favore trattami Male Ginny e Ron ti pregoooo|||||||||||||||

    Comunue Complimenti per me è il chap migliore finora.

    Posta Presto

    Edited by desdeus - 18/10/2005, 00:02
     
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  8. Gillian'90
     
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    zì tratare Male Ginny

    CITAZIONE
    E l'ho dicevo io che eri la figlia di Voldemort tortura 9 bambini innocenti sei di una crudelta assoluta.



    e tu non sai...anc0ra....



    Grazìe
     
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  9. The_misterious
     
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    belllissimo chap biggrin.gif
     
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  10. Gillian'90
     
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    Grazie sono commossa.....Io Ginny la tratterò male, sarò bastarda dentro con lei ho già deciso...per lei non ci sono speranze...non avrà scampo...
     
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  11. aletheangel
     
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    fanfic stupenda!
    bravissimaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
     
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  12. Rubis
     
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    Cicciuzza!!! Madò che capitolo! Grazie della descrizione, sono molto figa cool.gif (o dovrei dire figo? Mah... huh.gif laugh.gif ) adesso commentiamo per benino!

    CITAZIONE
    Confidenze personali

    uhm... già il titolo mi piace!

    CITAZIONE
    Un silenzio pesante ricopriva le pareti di quella stanza senza luce, avvolta dall’ombra più nera. Un silenzio pesante come un macigno che attanagliava l’aria. Tutta quell’oscurità era stritolante come una morsa che faceva fuggire via la vita. Ed è quello che sentivano.
    Piccoli occhietti terrorizzati che non chiedevano altro che tornare a casa, dalle loro mamme e dai loro papà…un desiderio evanescente.
    Così non potevano fare altro che stare lì rannicchiati a mucchio aspettando con il cuore in gola il momento in cui quella porta si fosse aperta un’altra volta, facendo entrare uno di quei uomini con la maschera d’argento che avrebbe portato uno di loro chissà dove per poi non ritornare più. Erano rimasti in dieci soltanto, due di loro mancavano ormai da nove ore raggiungendo altri bambini presi giorni prima, non sarebbero più tornati.
    Dieci piccoli bambini di poco più nove anni stavano rinchiusi in quella gabbia umida e buia da così tanto tempo che avevano smesso di contare. Alcuni piangevano mentre altri più angosciati spostavano ancora lo sguardo da una parte all’altra cercando di capire quale immane cattiveria avessero mai compiuto per essere finiti lì. Nessuno trovava una risposta valida, perché nulla valeva tutta la angoscia devastante che quelle creature innocenti stavano provando così amaramente.
    Perché quegli uomini li terrorizzavano in quel modo?! Perché erano finiti lì imprigionati?! Perché?!
    Erano infreddoliti e affamati ma ciò che li spaventava più di ogni altra cosa era non rivedere le loro famiglie,questa paura rendeva il silenzio ancora più pesante. Le loro voci erano diventate fievoli e leggere, senza consistenza, troppo stanche per emettere suono. C’erano solo le lacrime,quelle cadevano da sole, senza sforzo………

    Poveri ciccioli! ci vorrebbe l'harry super figo della ff di lisa!!! Madò se è bello in quella ff!!!

    CITAZIONE
    BOOM!

    Chissà perchè ma credo preannunci l'arrivo dei rinforzi!

    CITAZIONE
    Qualcuno gli aveva fatto sbagliare la mira

    arrivano i nostri!!! happy.gif happy.gif happy.gif

    CITAZIONE
    “E ora allontanati da quei bambini se non vuoi ritrovarti ad affrontarmi molto arrabbiata sporco traditore di un Azzur!”

    Basta! continuo a pensare che a parlare sia il nostro Harry super figheiro!!! shifty.gif

    CITAZIONE
    “Portali da noi, gli ospedali sarebbero troppo fastidiosi. Fatti accompagnare da Rubis e poi dopo averli curati…riportateli alle loro famiglie ma obbliateli prima” le ordinò semplice e pratica chiamando a sé un ragazzo subito dopo.


    Eccomi!!! w00t.gif w00t.gif w00t.gif

    CITAZIONE
    Un ragazzo da capelli mossi di rosso-marognolo si era velocemente avvicinato sentendosi chiamare

    wow come sono figo! tra un pò mi innamoro di me stessa!!! shifty.gif shifty.gif shifty.gif

    CITAZIONE
    si stava togliendo un paio molto strano di occhiali dorati con grandi lenti nere, sembravano da sub

    Ma che sono parente di Willy Wonka in questa fiction per caso? huh.gif

    CITAZIONE
    “Non sai assolutamente cosa sia questo posto… è terrificante! Davvero FANTASTICO!” disse con voce schietta facendo finta di tremare “Se l’avesse visto Danny si sarebbe fatto venire un colpo per la sorpresa…cavoli è sorprendente chissà che energia hanno usato…ci hanno giocato pesante qui dentro” ammise a metà tra l’ammirato e l’afflitto dalla tristezza per una scoperta simile. Sembrava uno scienziato davanti ad una nuovo divertente giocattolo scientifico. La sua mezza eccitazione mischiata con il conflitto etico rendeva l’atmosfera molto meno preoccupante di quello che era.

    Ribadisco il concetto! MA QUANTO SONO FIGOOOOOOOOOO!!!

    CITAZIONE
    Rubis li fissò divenendo cupo e affranto, scosse la testa incredulo “Non avranno usato questi bambini?!”

    Hai centrato in pieno il mio carattere Gill! Difensore dei bambini!!! happy.gif happy.gif happy.gif

    CITAZIONE
    “Purtroppo…pensi bene…i corpi dei bambini usati gli ha trovati Macy qualche minuto fa…li hanno usati fino all’ultima goccia di forza”

    Bastardi!!! mad.gif mad.gif mad.gif

    CITAZIONE
    Alzò il viso rivolgendosi arrabbiata verso l’uomo che aveva preso nei sotterranei “Come avete potuto fare una cosa simile?! COME?!” La voce suonava tremante di collera incredula, il mangiamorte inclinò la bocca in un sorriso beffardo e compiaciuto “Belli vero?!” chiese cominciando a ridacchiare fortemente “Dovevi vederli quando si dimenavano disperati invocando la loro mamma o il loro papà…ahhaha…uno spettacolo molto spassoso devo dirlo.” Continuò a ridacchiare compiaciuto delle sue stesse parole. Yuko divenne livida di rabbia. Con la bacchetta fecce sollevare di cinque metri a testa in giù il mangiamorte che si agitò preso alla sprovvista, Sara non si accennò a muoversi di un millimetro, anzi sembrava aspettare il suo turno “SMETTILA DI RIDERE BASTARDO! Ti avverto se non l’hai capito l’unica cosa che mi impedisce di farti del male è consapevolezza che non voglio diventare come te!! QUANTI…” le parole stentavano ad uscire per quanto non ci potesse credere “QUANTI BAMBINI AVETE USATO?!” urlò a gran voce, suonando minacciosa oltre ogni misura. Il mangiamorte tremò, quella ragazzina per quanto giovane incuteva timore.

    E te credo, fa venire i brividi!!! ph34r.gif

    CITAZIONE
    “Non è un bello spettacolo te l’assicuro.”



    CITAZIONE
    Yuko si avvicinò alla porta della stanza, scostandola un pochino. Inspirò dell’aria come se dovesse fare una immersione e lo era. Un’ immersione nel buio delle tenebre. Poteva benissimo evitare di farlo ma voleva vedere con i suoi occhi qualcosa che le sarebbe rimasto impresso nella memoria come un marchio indelebile…ma come aveva imparato in quegli anni è meglio guardare la paura in faccia piuttosto che sfuggirla in eterno.
    Nella luce baluginante e lieve di un raggio di luna la sagoma di una piccola mano fredda che penzolava senza vita da sopra un tavolo.
    Un sospiro.
    Una lacrima.
    Silenzio.

    Povera yuko! Poveri piccoli

    CITAZIONE
    Gideon fece un passo in dietro lasciandola cadere a terra con un piccolo tonfo. Gillian lo fissò contrariata dalla sua posizione “TU non ti regi in piedi e a meno che tu non voglia strisciare fino ai tuoi maledetti interrogatori andrai subito a riposarti chiaro?!” rincarò la dose il ragazzo che si teneva le mani ai fianchi aspettando che lei capisse l’irragionevolezza delle sue pretese. Gillian sbuffò infastidita “Va bene, va bene, farò come vuoi!” si arrese dopo un’ultima occhiata poco simpatica al ragazzo. Gideon sorrise avvicinandosi di nuovo e prendendola in braccio “Oddio! Gideon mettimi giù! Mettimi giù ho detto!” si divincolò lei protestando. Gideon non le diede ascolto “Bene Harry credo che anche tu debba riposarti almeno un pochino. La signora McGrannit e il signor Moody arriveranno solo tra qualche ora” disse sempre sorridendo lui mentre Gillian smetteva di dimenarsi e lo tranciava da parte a parte con lo sguardo. Il ragazzo si rivolse ai suoi amici che ridevano sotto i baffi della loro scenetta “Appena arriverà il messaggio della signora Iris, andate voi a seguire l’interrogatorio” disse prima di accingersi a salire le scale diretto in qualche camera.
    “Fermati un attimo che non sai nemmeno dove andare!” gli disse Gillian guardandolo torva
    “Ah sì, scusa! Ehm…le camere degli ospiti?” chiese a chissà chi
    “Ehm vi ci accompagno io ragazzi” rispose bonaria la signora Weasley pronta ad accompagnarli “Rimarete qui per molto?” chiese lei curiosa. Gillian rispose subito “Certo signora Weasley, si chiama così vero? Io e i miei compagni rimarremo qui a Grimmuld Place per il resto dell’estate e se non le è di troppo disturbo potrebbe dare delle stanza anche loro” Molly annuì sorridendo, non conosceva quei ragazzi ma le ispiravano fiducia “Bene prima pensiamo a te cara poi agli altri” disse infine guidandoli per le scale. Danny urlò all’improvviso “Gideon visto che è stanca non approfittarti di lei! ci siamo capiti?!! So che hai molta volontà e ho fiducia in te…non lasciare che i tuoi istinti abbiano la meglio!” finendo con un sorriso ironico il suo saggio consiglio. Tutti ammutolirono per qualche secondo soprattutto Harry ed Hermione sempre più convinti che c’era qualcosa di strano in quei tipi. Gli altri invece non sostenerono più di tanto le risate ed avevano cominciato a sbuffare risolini soffocanti. Gideon lo fulminò con gli occhi rispondendo con un altrettanto sorriso ironico “Almeno io ce li ho questi istinti ma tu ti sei mai chiesto se li proverai mai per qualcuna?!” le risate delle compagne aumentarono, Danny rise con loro “Touche!” rispose facendo un inchino teatrale dandogli così corda “Purtroppo mi hai scoperto...sigh…infatti io provo attrazione solo per te” Gideon alzò gli occhi al cielo “Danny un giorno dovrò capire perché resto ad ascoltarti!” commentò semplice, lasciandolo perdere subito dopo e scuotendo la testa rassegnato che il suo amico fosse così…beh non c’era definizione giusta. Le ragazze si asciugarono le lacrime agli occhi, Eva in testa a tutte presa dal bisogno di prendere aria.

    OMG che risate in questo pezzo!!!

    CITAZIONE
    Prima che potesse fare nulla Hermione si era alzata dal letto, avvicinandosi a lui da dietro e posando una mano al suo braccio. La testa sulla sua spalla
    shifty.gif eh eh, 'mione sei una faina!!! shifty.gif

    CITAZIONE
    il battito del suo cuore partito in quarta con una tale velocità da poter fare concorrenza ad una macchina di formula uno.

    udiu, povera ciccia!!! gli viene un infarto!!! Come la capisco!

    CITAZIONE
    Stava perdendo completamente il filo dei suoi pensieri
    e te credo!!! evviva il piccione super sexy!!!

    CITAZIONE
    ma non poteva crogiolarsi nella beata sensazione che Harry gli dava,

    E perchè no? rolleyes.gif

    CITAZIONE
    Si voltò di scatto, spostando così la testa della ragazza dalla sua spalla. Intrecciando le loro mani e facendo incontrare la sua fronte con quella di Hermione.

    Ecco, adesso ci scappa il bacio!

    CITAZIONE
    Hermione un po’ troppo concentrata su di esse. **Se continuo così finirò per insospettirlo e questo non deve succedere, non adesso, non sono pronta. Guarda! Non riesco nemmeno a spostare gli occhi dalle sue labbra! Se se ne accorge come mi giustifico?! Come?!

    'mione, un consiglio, tu nun dì niente, saltagli a dosso e basta!!!

    CITAZIONE
    Harry cominciò a camminare per la stanza una mano sulla nuca, pensando da dove cominciare. Era così pensieroso che non si accorse neanche che stava letteralmente trascinando Hermione con sé.

    Udiu che ridere!!!

    CITAZIONE
    “Prometti che rimarrà tutto tra di noi?” iniziò lui rivolgendole una espressione un pochino affranta
    “Certo. Però non lo dirai neanche a Ron?” Harry alzò un sopraciglio, ma chi stava pensando a Ron?!
    “Che centra Ron? Questo è una discorso che faccio solo con te, che farò solo con te. Nessun’altro”

    Ecco, appunto, che cavolo c'entra Ron? 'mione ma sei malata di testa o cosa?

    CITAZIONE
    “Oppure confidarti anche con Ginny?”

    Questa è totalmente andata!!! sleep.gif sleep.gif sleep.gif

    CITAZIONE
    “Hermione se non te ne sei accorta io lo lasciata!”

    sottolineamo, bravo Harry!!! happy.gif

    CITAZIONE
    “Sai Hermione…” la voce suonava cupa “alcune volta mi ritrovo a pensare che non ce la farò mai a superare tutta questa guerra, dopo aver saputo della profezia della Cooman alcune volte mi sono convinto che non avrò mai la forza necessaria per sconfiggere quel mostro” la sua voce aveva un tono basso e pensoso. Hermione non disse ancora nulla lasciando che lui parlasse, semplicemente gli diede la sua attenzione “Voldemort è il più grande mago mai esistito di quest’epoca dopo Silente e ora che lui è morto quante speranze ho io di farcela da solo?!”
    “Quanto tempo resterò ancora in vita prima di vedere la mia morte fissarmi in faccia?! Quante persone farà soffrire e ucciderà davanti ai miei occhi impotenti prima di darmi il colpo di grazia finale?! Quanto dovrò attendere prima di morire?!” chiese disperato, la rabbia mescolata al dolore che trascinava pesantemente nel cuore. Hermione scosse la testa “Oh Harry prima di tutto tu non sei affatto solo” Harry alzò la testa per ribattere ma venne fermato dall’indice di lei posato sulla sua bocca per fermarlo “Tu non sei solo!” insistette con maggiore forza togliendo imbarazzata il dito dalle sue labbra accorgendosi solo in quel momento della sua azione. Quel giorno stava facendo troppe cose avventate ma c’era qualcosa di così finitamente irresistibile nella figura di Harry, nei suoi occhi, nei suoi movimenti, qualcosa che l’era mancato come l’aria nel tempo della loro separazione, che non poteva resistere dal toccarlo. La ragazza vagò un pochino lo sguardo nella stanza prima di tornare a guardarlo. Le sue labbra erano morbide constatò in un attimo di non lucidità Hermione prima di parlare di nuovo con tutta sincerità “Tu pensi davvero di non avere speranze con quella specie di aborto umano?! Credi seriamente di soccombere a lui?!” Harry annuì tristemente con lo sguardo rivolto verso qualcosa di lontano, fuori dalla finestra. Sembrava così addolorato
    “Hermione io non ce la farò mai…posso fare quello che vuoi ma alla fine questa guerra la vincerà lui” continuo Harry sempre molto positivo
    “Non accadrà assolutamente mai!! Devi avere più fiducia nelle tue capacità…” cercò di dire Hermione ma venne fermata da Harry che disse
    “E se non ne ho?!”
    “Allora abbi fiducia in chi come me ne ha in te!” ribadì lei un’altra volta facendo un sospiro esasperato. Harry rimase in silenzio non sapendo cosa dire ancora. C’erano molte cose che poteva dire e forse avrebbe finito per ligitare con Hermione se le avesse dette come per esempio il fatto che non sopportava che tutti quanti volessero soltanto un eroe che per salvare tutti avrebbe dovuto diventare un assassino…
    “Lo so Harry che tu ti senti pressato da tutti visto e che non ti va giù l’idea che al mondo serva un eroe”
    Harry rimase sorpreso dal modo in cui Hermione conosceva i suoi pensieri. Forse aveva anche intuito che si sentiva in colpa per la morte di Silente, per Hogwarts, per quello che stava accadendo, per tutto
    “E penso che tu non abbia colpa per nulla che sta accadendo al mondo. Quel pazzo di Voldemort aveva cominciato già prima di sapere della tua esistenza a fare cose orribili e poi no! Non è assolutamente colpa tua se il professor Silente è morto! Se la pensi così toglilo immediatamente dal cervello!” continuò lei imperterrita come se stesse leggendo direttamente dalla sua mente. Harry la fissò negli occhi concentrandosi su di lei uno sguardo molto penetrante. All’improvviso sentendo ciò che Hermione stava dicendo cominciò a ridacchiare dolcemente.
    “E poi finché ci sarò io non farti mai più venire pensieri simili…non ti aiuta di certo!...Ma perché stai ridendo?!” si fermò un pochino sconcertata dalla vista di quei timidi risolini. Harry fece segno con la mano smettendola subito di ridere “Nulla e solo che pensavo che non c’è nessuno che mi capisce meglio di te sai?! Sorprendente come tu sembri leggermi dentro…” rispose senza contare troppo sul peso delle sue parole. Hermione arrossì cominciando a ridacchiare sorpresa anche lei. Si creò un leggero silenzio in cui tutte e due pensavano alla parole appena dette. E tutte due pensarono come fosse strano quello che stavano facendo, strano per due amici.


    sè, amici... rolleyes.gif

    CITAZIONE
    “Hermione…tu mi vuoi bene?”

    ed ecco la fatidica domanda da un milione di dollari!!! happy.gif happy.gif happy.gif ora ci scappa veramente il bacio!!! happy.gif happy.gif happy.gif

    CITAZIONE
    “Per quante certezze tu non abbia nella vita Harry cerca sempre di ricordarti che una di queste poche certezze è che io ti voglio bene come poche persone al mondo te ne vorranno mai”

    Madò come è pucciosa!!!

    CITAZIONE
    “E tu mi vuoi bene Harry?”

    Domanda bis da un milione di dollari!!!

    CITAZIONE
    “Certo…non devi neanche chiederlo Hermione. Se c’è una cosa che sento è che io ti voglio molto bene! Sei una delle poche a cui vorrò sempre bene”


    udiu come è dolcioso!!!

    CITAZIONE
    la porta si aprì facendo entrare un rumoroso Danny che parlottava tra sé

    che tempismo!!! dry.gif dry.gif dry.gif

    cicciuzza complimenti ancora!!! Come sono figa!!! Come sono narcisista!!!
     
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  13. Gillian'90
     
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    Grazie Rubis!!!!!!!!!!!!1 Rido ancora per i commenti! Troppo forte!!! Visto quanto sei Forte....Tu e Danny una cosa sola( mollto amici dico!!)
    Bene la prossima volta vedrai che casino....io incasino sempre ogni cosa!!!!!! Per mia fortuna Ron e Gonny si vedranno solo il capitolo dopo quello che posterò!!! Per fortuna!!!!
     
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  14. Auror
     
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    bellissimissimo
     
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  15. ghiacciolo_al_limone
     
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    gillian il mio ritardo è imperdonabile cry.gif cry.gif cry.gif hai messo anche la mia sorellina gemellina!!! cmq il capitolo è bellissimo e non vedo l'ora di leggere il seguito quando posti?
     
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390 replies since 26/9/2005, 15:49   3705 views
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